Archivio mensile:settembre 2014

Sprechi alimentari, meglio prevenire

Sprechi alimentari, meglio prevenire

Hai mai fatto caso a quanto cibo butti in pattumiera, magari senza neppure averlo toccato? Decidi che è ora di tagliare con i consumi superflui, calibrando meglio la spesa su quelle che sono le tue reali esigenze. Risparmio: fino a 400 euro.

Il 6-7% dei nostri acquisti alimentari viene buttato nel secchio della pattumiera. Molto di più se si considerano anche gli avanzi della catena produttiva e distributiva. In particolare, secondo dati ricavati dalla ricerca fatta per Last Minute Market, in media la famiglia italiana butta nella spazzatura circa 11 kg di alimenti all’anno; il valore dello spreco, complessivamente, ammonta a 30 euro al mese: il conto, moltiplicato per il numero dei mesi e per il numero delle famiglie italiane, è esorbitante: più di 8 miliardi di euro all’anno. Uno sperpero cui varrebbe la pena sommare anche una quota di tassa rifiuti, che paghiamo per smaltire un maggiore quantità di scarti.

Ci sono famiglie più sobrie e famiglie più sprecone. Tu a quale appartieni? Se rientri nella media, potresti risparmiare un bel po’ di quattrini! La spesa mensile italiana per gli alimentari ammonta a circa 470 euro e, dunque, si parla del 6-7% dei nostri acquisti, quasi un mese di spesa, buttato ogni anno.

Con una spesa più ponderata e attenta si può azzerare o, almeno, ridurre lo spreco; se si elimina completamente, si arriva a risparmiare fino a 400 euro; se si parte già avvantaggiati da una buona attenzione, o se qualche errore lo mettiamo nel conto, il risparmio sarà tra i 200 e i 300 euro all’anno, pari a 100 kg di CO2 equivalenti.

Cosa posso fare

a) Compilo una lista degli acquisti, programmando il menu settimanale;

b) Acquisto meno e più spesso ciò di cui ho bisogno;

c) Scelgo prodotti in offerta solo se saranno realmente utilizzati;

d) Preferisco frutta e verdura locale e di stagione: non essendo soggetta a lunghi tempi di trasporto, offre maggiori garanzie di freschezza e di durata;

e) Preferisco prodotti sfusi: doso meglio desideri e fabbisogno

f) Sto attento alla conservazione degli alimenti. Ad esempio, mantengo separate le confezioni delle diverse varietà di frutta e verdura (meglio in contenitori di carta), divido la frutta e la verdura più matura che intendo consumare subito da quella che si potrebbe conservare più a lungo;

g) Riutilizzo gli avanzi della tavola;

h) E fuori casa? Uso la Good Food Bag” o frequento ristoranti che danno la possibilità ai clienti di portarsi a casa i cibi rimasti nel piatto (vedi azione: Spreco meno anche fuori casa)

Per saperne di più

Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori
Last Minute Market
Fondazione Banco Alimentare
Lo sapevi che “Mangio meglio, spreco meno”

Teenager sempre connessi. La vita si trasferisce sul web

L’allarme dei pediatri: adulti assenti, rischi altissimi E un quattordicenne su sei ha già scommesso in Rete. Otto adolescenti su dieci passano quasi l’intera giornata online. Boom di chat e selfie: i divieti diventano «tracce da seguire». Di Viviana Daloisio dal sito di Avvenire del 25 settembre 2014
Connessi sempre. Anche di notte. Anche in classe. Lo smartphone attaccato al palmo della mano, il social network che condiziona il modo di vestire e di mangiare. La fotografia scattata dalla Società italiana di pediatria ritrae otto su dieci dei nostri figli. Ragazzi e ragazze di terza media che della Rete hanno fatto la loro realtà. Nel bene e nel – tanto – male. Tra cui ora comincia a insinuarsi anche l’azzardo.

Che succede ai giovanissimi? Vivono sul web, e questa non è certo una notizia. Complici la diffusione dei cellulari di ultima generazione (gli smartphone) e le tariffe di connessione ormai scontatissime dal 2008 è raddoppiato il numero di ragazzi che utilizza Internet tutti i giorni, passando dal 42% all’81%. La mattina appena alzati, nel pomeriggio, dopo cena: il 93% dei giovanissimi è “migrato” dall’utilizzo tramite computer a quello tramite cellulare. A farla da padrone, i social network: in testa c’è WhatsApp, usato per chattare da 8 ragazzi su 10, il 75% ha un profilo su Facebook, il 42% usa la vetrina di foto Instagram. Seguono Ask, che consente di comunicare in anonimato (33%) e Twitter (23%). Inoltre i ragazzi “smanettano” col cellulare fino a notte tarda, nel 40% persino a letto, con conseguenze negative sul sonno e sullo studio. Ed è lì, nell’oceano nascosto degli accessi al mondo virtuale, dove si fanno una cultura e coltivano rapporti, che incontrano anche quello che non dovrebbero: i malintenzionati, i truffatori e – questo il fenomeno più inquietante – il gioco.

I numeri parlano chiaro : ben il 13% dichiara di aver già scommesso. Percentuale che, per i maschi, sale al 17%: praticamente uno su sei. In barba al divieto che preclude l’azzardo ai minori, il 32% di chi lo ha provato dichiara, per giunta, di essere orientato a ripetere l’esperienza: «Da un lato dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai divieti ai minori di cui il web è pieno. O meglio, il divieto passa dall’essere totalmente ignorato ad essere una traccia da seguire », commenta Maurizio Tucci, curatore dell’indagine della Sip. Dall’altro «dobbiamo considerare che i sistemi di pagamento ammessi sono tali per cui non è difficile, anche per un minorenne avere esperienze di gioco». E i genitori? Per Giovanni Corsello, presidente della Sip, «è difficile dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialità sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato». Insomma, il divario digitale si trasforma di fatto in un’assenza le cui conseguenze possono diventare drammatiche. Tanto che sulla privacy, e sui rischi di consegnare a sconosciuti i propri dati personali, i teenager sono del tutto impreparati: il 16,8% ha inviato una foto a sconosciuti, il 24,7% gli ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si è incontrata con lui, il 5,2% ha addirittura accettato proposte di sesso online. E nella generazione cresciuta con i “Mi piace” di facebook ora spopolano i selfie (gli autoscatti fatti sempre col cellulare), neanche troppo casti: il 15% ne ha postato uno provocante, il 48% afferma di avere amici che lo hanno fatto.

(fonte wwww.aiart.org)

Le code per l’iPhone e le code alla Caritas

Nei giorni scorsi le file notturne davanti all’ingresso dei negozi che vendevano i primi modelli del nuovo iPhone: grande enfasi da parte di tv e siti internet sulle “lunghe code” per assicurarsi il gioiello di casa Apple. Fra il serio e l’ironico, in una vignetta il richiamo ad un altro genere di code

28 settembre 2014

ROMA – Questione di punti di vista. Come ormai consuetudine, l’uscita del nuovo modello dell’iPhone è balzato all’onore delle cronache nel nostro paese anche per le file createsi davanti ai negozi pronti a vendere ai clienti il nuovo arrivato in casa Apple. Copione che, puntualmente, si è ripetuto nella notte fra venerdì e sabato scorso: tv, giornali e siti web ci hanno raccontato le code dei fan che in molte città italiane si sono posizionati già dalla sera precedente per essere fra i primi a portarsi a casa il nuovo iPhone, il numero 6, modello Plus. Notte in bianco per qualcuno, alzataccia per qualche altro e a Roma anche la sorpresa di un fuori programma, il lancio di uova e farina contro i clienti in coda organizzato da un gruppo per protestare contro una “gioventù assuefatta dalle mode dettate dalle grandi multinazionali”.

Gli articoli di giornali, televisioni e siti web hanno enfatizzato le code notturne fuori dai negozi, e non sono mancati accenti ironici e sarcastici. Come quello pubblicato sui social network da “La Pausa Caffè”. Una semplice vignetta che invita a riflettere e che ha anche il pregio di essere adatta a tutte le stagioni di iPhone (basta solo cambiare il numero). Sulle “lunghe code”, insomma, è sempre questione di punti di vista.

(tratto da http://www.redattoresociale.it)

Bibliografia sugli stili di vita

Ecco un po’ di bibliografia-sitografia sugli stili di vita.

ADN Kronos, Rivedere le norme sugli scarti da imballaggio, appello al governo dall’ANCI, 16.02.2012.

ANSA, Rifiuti: Brasile, chiusa Gramacho discarica più rande del mondo, 2.6.2012.
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti 2012/06/02/Rifiuti-Brasile-chiusa-Gramacho-discarica-piu-grande-mondo_6974277.html

Barilla center for food &nutritiom, Lo spreco alimentare: cause, impatti e proposte.

Fai clic per accedere a PP_PDF_Spreco_Alimentare.pdf

V. Havel, Il potere dei senza potere, La Feltrinelli, Milano 2013.

S. Latouche, Giustizia senza limiti. La sfida dell’etica in una economia globalizzata, Bollati Boringhieri, 2003.

Legambiente, Il “ciclo di vita” del sacchetto della spesa, agosto 2010.
http://www.viviconstile.org

P. Obino, Las Terrenas – Caraibi, un paradiso di rifiuti e inquinamento.
http://notizie.tiscali.it/regioni/sardegna/socialnews/Obino/5566/ articoli/Las-Terrenas-Caraibi-un-paradiso-di-rifiuti-e-inquinamento.html
Quotidiano sostenibile: Riciclaggio o recupero?,15.05.2010.
http://www.quotidianosostenibile.it/?p=454

Serata sulla salvaguardia del creato

SERATA SULLA SALVAGUARDIA DEL CREATO

La Diocesi di Pistoia e l’associazione “I Ricostruttori” CO-PROMUOVONO una serata sulla salvaguardia del creato dal titolo IL CANTO DELLA CREAZIONE. La CEI ha stabilito che il mese di settembre sia dedicato al tema ecologico e della salvaguardia del creato, favorendo iniziative a riguardo. In questo contesto si propone una serata-dibattito su questi temi, aperta a tutta la cittadinanza.

Durante la serata avverrà anche la presentazione del libro “I santi e gli animali. L’Eden ritrovato” di Guidalberto Bormolini (ed. LEF) e a presentarlo interverrà Franco Cardini, storico medievista, già professore all’Università di Firenze.

L’iniziativa si svolgerà presso l’Aula Magna del Seminario Diocesano in via Puccini 36, a Pistoia, il 22 settembre alle ore 21.

I Santi e gli Animali – Recensione Osservatore Romano

ToscanaOggi

Sintesi recensioni ai Santi e gli animali-Lef

I rituali del cibo – Il valore del cibo e del digiuno nelle diverse culture

Ecco un interessante articolo sul valore del cibo e del digiuno nelle diverse culture. In particolare si segnalano un contributo sul pane nelle diverse culture e uno sul valore del cibo nella tradizione cinese.
Può essere molto utile all’interno di un percorso sull’uso delle risorse e quindi dei beni alimentari.

apriti sesamo- intercult._pdf